Perizie esterni

Su temi specifici, la CFSB commissiona studi e perizie esterni. Questi contribuiscono a migliorare la sicurezza biologica.

Evaluation of the public health risk for autochthonous transmission of mosquito-borne viruses in southern Switzerland, D. Ravasi et al., Medical and Veterinary Entomology (2019), doi: 10.1111/mve.12421
 

Sicurezza biologica degli organismi ausiliari: potenziali fonti di nutrimento alternative per la coccinella arlecchino (2015, riassunto in tedesco): La coccinella invasiva Harmonia axyridis, proveniente dall’Asia, si sta diffondendo a scapito delle specie autoctone. Una possibile ragione risiede nel fatto che in mancanza di fonti di nutrimento di origine animale questo esemplare può nutrirsi anche di fonti di origine vegetale. Il tema è stato l’oggetto di uno studio di Agroscope con il sostegno della CFSB. Acquisire conoscenze sui vantaggi competitivi degli organismi ausiliari introdotti è importante per la sicurezza biologica nella lotta biologica contro i parassiti. Lo studio è stato pubblicato:

Batteri resistenti agli antibiotici nei suini (2015, rapporto finale in tedesco): Per la CFSB l’aumentata resistenza agli antibiotici rappresenta un grave pericolo per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Si rende necessario agire soprattutto in materia di tenuta degli animali e medicina veterinaria. È, ad esempio, problematica l’elevata prevalenza dello stafilococco aureo meticillino-resistente (MRSA) nei suini, moltiplicatasi negli ultimi anni. Nello studio è stata esaminata la frequenza di MRSA in diversi campioni.

Resistenza agli antibiotici nelle acque di scario (2015, riassunto in inglese): I batteri resistenti agli antibiotici non si fermano nemmeno dinanzi alle acque di scarico. È risaputo che il loro numero è persino più elevato dopo la pulizia degli impianti di depurazione delle acque di scarico (IDA). La depurazione deve essere comunque migliorata, motivo per cui dal 2025 dovrà essere introdotto in diversi IDA un’ulteriore fase di depurazione, ad esempio mediante carbone attivo in polvere. Nello studio viene approfondita la domanda se il carbone attivo in polvere condizioni la ripartizione e la competitività dei batteri resistenti. I risultati sono stati pubblicati:

Studio comparativo sulle strategie di lotta contro il fuoco batterico del melo (2015, pubblicazione in inglese): Il fuoco batterico costituisce un grave problema per i produttori di mele. Un nuovo studio della CFBS confronta le possibili misure di lotta contro il fuoco batterico ed esamina l’impatto delle singole strategie (antibiotici, pesticidi, mele geneticamente modificate) sugli obiettivi di protezione presi in considerazione.

Ciclo biologico e persistenza di agenti zoonotici (2018, Rapporto finale parte II, in inglese): La tularemia è una malattia trasmissibile che negli ultimi anni si è diffusa in tutta Europa. È causata dal batterio Francisella tularensis, diffuso su quasi tutto il territorio svizzero. Ne sono principalmente colpiti gli animali ma può essere trasmessa anche all’uomo. Al momento non sono disponibili informazioni importanti sull’ecologia, sulla via di trasmissione e di infezione nonché sulla gamma di ospiti della Francisella tularensis e di altri agenti zoonotici. In collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente abbiamo commissionato uno studio bipartito per approfondire queste domande.

Sicurezza biologica ed ecologia delle Francisella tularensis (2014, Rapporto finale parte I, in inglese).

 Sono stati già pubblicati diversi risultati:

Piante alloctone invasive: rilevamento precoce - risposta immediata (2015): L’obiettivo della pubblicazione è sensibilizzare la popolazione a riconoscere tempestivamente queste specie e ad agire subito, in modo tale che nel nostro Paese non vengano introdotte ulteriori specie alloctone invasive e che quelle già presenti non si diffondano ulteriormente.

Contaminazioni virali sul posto di lavoro all’interno e all’esterno del BSL 2 (2013, in tedesco): Nel quadro del presente studio sono stati prelevati campioni mediante sfregamento sia in laboratori del livello di sicurezza 2 (BSL2) che lavorano con vettori virali, sia in locali adiacenti, uffici compresi. Sono state esaminate possibili vie di fuga dal sistema chiuso come pure il loro legame con regole d’igiene come pure con caratteristiche relative al personale, all’organizzazione e all’architettura. I risultati di questa campagna di campionamento, condotta dal laboratorio cantonale di Basilea-Città su mandato della CFSB, sono ora disponibili.

Programma di monitoraggio degli effetti dell'uso di streptomicina nella lotta contro il fuoco batterico 2008-2012 (Sintesi del rapporto finale, 2013): Nel gennaio 2008 è stato autorizzato per la prima volta in Svizzera l'uso di un antibiotico per il trattamento del fuoco batterico nelle piantagioni di alberi da frutta: la streptomicina. Da allora, autorizzazioni speciali simili sono rilasciate annualmente in attesa di una soluzione alternativa efficace. L'uso della streptomicina è limitato nel tempo e vincolato a diverse condizioni fra cui, ad esempio, un monitoraggio. La Commissione federale per la sicurezza biologica (CFSB) ha ritenuto importante prendere in considerazione ulteriori questioni che esulano dalle ricerche sullo sviluppo della resistenza dell'Erwinia amylovora, l'agente patogeno del fuoco batterico. Per questo motivo, ha avviato in collaborazione con vari uffici federali, istituti di ricerca e altri esperti un progetto pluridisciplinare di monitoraggio, il cui obiettivo principale era di raccogliere dati che consentissero una valutazione obiettiva dei rischi legati all'uso della streptomicina. Il rapporto finale è stato approvato nel febbraio 2013 e può essere richiesto alla segreteria.

Tenacità dei virus (2012; soltanto in inglese): Nei laboratori si lavora sovente con elevate concentrazioni di virus. In relazione alla sicurezza biologica è fondamentale determinare la capacità di sopravvivenza dei virus al di fuori della loro cellula ospite, anche in condizioni non ottimali. Detta capacità è chiamata tenacità. La CFSB ha cofinanziato uno studio dell’Istituto di virologia e d’immunoprofilassi (IVI) che ha analizzato la capacità di sopravvivenza del virus responsabile della stomatite vesicolare (VSV) in soluzioni e in forma secca sulla superficie. Inoltre è stata esaminata la sensibilità del VSV ai disinfettanti. I risultati dello studio servono ad aumentare la sicurezza nell’ambito dell’impiego di virus nei laboratori.

Metodi per distinguere il DNA dei microrganismi viventi da quello dei microrganismi morti (2010) (pdf, soltanto in inglese): Nei laboratori che lavorano con microrganismi vengono effettuate periodicamente delle ispezioni per il controllo delle misure di sicurezza adottate. La contaminazione microbica degli strumenti e delle superfici di lavoro viene accertata con il prelievo di campioni mediante sfregamento e la relativa analisi volta a individuare l’eventuale presenza di DNA specifico. In questo contesto, è importante poter distinguere il DNA di cellule e organismi viventi da quello di cellule o organismi morti. I metodi impiegati finora richiedevano nella maggior parte dei casi una fase di coltivazione. Nella letteratura, viene illustrato un metodo che prevede l’uso di propidio monoazide (PMA), sostanza che penetra solo nelle cellule morte. Il laboratorio cantonale di Basilea Città, con il sostegno finanziario della CFSB, ha adeguato tale metodo allo staphylococcus aureus come organismo modello.

Metodo di individuazione del Bacillus thuringiensis israelensis (Bti) nel suolo (2009): le Bolle di Magadino subiscono periodicamente inondazioni, con un conseguente aumento della diffusione di zanzare (Aedes vexans e Aedes sticticus). Le bolle sono pertanto trattate regolarmente con Vectobac, un insetticida composto dal Bacillus thuringiensis israelensis (Bti) che genera delle tossine letali per le zanzare. La CFSB ha autorizzato l’uso del Vectobac a condizione che venga effettuato un monitoraggio a lungo termine. L’Istituto cantonale di microbiologia di Bellinzona, con il sostegno finanziario della CFSB, ha sviluppato un metodo rapido e specifico per determinare le concentrazioni di Bti nel suolo.

Ecological impacts of genetically modified crops (2006) (pdf, soltanto in inglese): A dieci anni dall'introduzione delle prime coltivazioni di piante geneticamente modificate, questa pubblicazione offre una retrospettiva. La CFSB ha incaricato la Stazione di ricerca Agroscope Reckenholz-Tänikon di raccogliere i dati scientifici su un possibile impatto ambientale delle piante geneticamente modificate. Lo studio tratta in primo luogo il mais resistente agli insetti e le varietà di soja e di colza tolleranti agli erbicidi e riflette soprattutto le opinioni dei suoi autori. 

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Ultima modifica: 01.09.2023